Claudio Tarditi, Desiderio, sacrificio, perdono. L’antropologia filosofica di René Girard

Abstract

Com’è noto, il pensiero di René Girard è stato, ed è tuttora, oggetto di un dibattito internazionale che coinvolge filosofi, antropologi, teorici della cultura e teologi. Sin dalla pubblicazione delle sue opere principali, La violenza e il sacro (1972), Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo (1978), Il capro espiatorio (1982), Vedo Satana cadere come la folgore (1999), la sua teoria mimetico-vittimaria è stata discussa, criticata e applicata a una grande varietà di discipline, come la critica letteraria, la sociologia, l’economia e la teoria politica. Tuttavia, sebbene la letteratura critica sulla teoria mimetica sia molto abbondante, le sue connessioni con le maggiori correnti filosofiche e antropologiche contemporanee non sono state ancora indagate in modo sistematico, in modo da farne emergere le linee di continuità e i punti di originalità rispetto alla cultura francese, entro cui Girard si è formato, e a quella statunitense, entro cui ha insegnato per decenni e ha pubblicato i propri lavori.

https://doi.org/10.14276/2532-1676/3155
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