Abstract
La lettura della biografia di Madeleine Sémer, convertitasi al Cristianesimo in età adulta e appassionata del pensiero di Friedrich Nietzsche, suggerisce a Guardini un'originale interpretazione della figura intellettuale e spirituale della donna, orgogliosa sino alla fine della propria salute e bellezza, e, insieme, della figura della contemporaneità, nella quale solo un Cristianesimo rinato, riscattato dal sospetto d'essere contrario alla vita e frutto di risentimento, può risultare ancora affascinante e persuasivo.
L'articolo, utilizzando anche scritti guardiniani inediti in Italia e il testo della biografia di Sémer, intende mostrare la singolarità della proposta di Guardini, soprattutto ove si considerino i termini del dibattito intorno alla mistica assai vivace negli anni Venti e Trenta del Novecento in ambito teologico e filosofico.