Un'altra India. Il dialogo interreligioso nella tradizione indiana: da Aśoka a Gandhi

Abstract

Come ha esemplarmente documentato Amartya Sen nel suo studio sulla tradizione razionalista e scettica nella cultura indiana, c’è, nell’India antica e poi moderna, una via peculiare al pluralismo, alla tolleranza, al riconoscimento dell’altro, alla democrazia, capace di mostrare che concetti quali razionalità, libertà, dissenso, dialettica, discussione, anche in direzione interreligiosa, non costituiscono una prerogativa occidentale. Al punto che è lecito tracciare un’ideale coordinata che rinviene la sua remota ascendenza, oltre che nei concili del primo buddhismo, nella loro apertura interreligiosa, in Aśoka, nei suoi celebri editti scolpiti sulla roccia, risalenti al III secolo a. C., ispirati al rispetto di tutte le fedi, e che, passando per Akbar, nell’India dei Moghul, giunge fino alle figure di Tagore, Gandhi, e dello stesso Sen. Intento del saggio è di delucidare, pur sinteticamente, questa coordinata, assumendo come poli di riferimento queste tre figure esemplari, che naturalmente sono ben lungi dall’esaurire l’orizzonte di questa tematica.

https://doi.org/10.14276/2532-1676/3072
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